Escavatore a siringhe
Giunti alla V edizione del corso Praticamente, il coordinamento e il corpo insegnante incaricato hanno dato vita ad un nuovo progetto interdisciplinare riguardante alcune materie professionalizzanti e d’aula. Per il 2016 l’intero lavoro è stato finalizzato alla creazione di un prototipo di “escavatore a siringhe idropneumatiche”, il cui funzionamento è stato illustrato in un video realizzato dagli stessi studenti come parte integrante di un elaborato finale a carattere interdisciplinare e multimediale (www.youtube.com/watch?v=6u6IzA61jAo).
Sono stati infatti coinvolti il prof. Tioli per quanto riguarda l’aspetto tecnicomeccanico, il prof. Cavallari per l’elaborazione informatica e il docente di cultura prof. Soscara per la stesura dei testi, la progettazione della sceneggiatura, la regia e il coordinamento del gruppo di lavoro.
Tutto è cominciato nel mese di febbraio, quando i ragazzi hanno preso posto tra i banchi e nelle officine del Cnos-Fap, quando la Scuola Secondaria di I grado ha lasciato il testimone scolastico-formativo a favore della Formazione Professionale al fine di condurre questa “disorganizzata Compagnia” verso il traguardo finale.
Il gruppo classe si è dunque avviato regolarmente verso la naturale prosecuzione del proprio percorso incontrando improvvisamente un singolare e banale evento: la rottura di un comune ombrello durante una piovosa giornata d’inverno. Quale migliore occasione per trasformare un piccolo incidente di percorso quotidiano in una opportunità di crescita e sviluppo di competenze personali e trasversali! Si è così pensato di intitolare il “gruppo di lavoro” sotto l’insegna araldica di quel primo “problema” (strizzando l’occhio al famoso romanzo di Tolkien), così come il nostro centro di formazione attua ogni giorno il suo mandato educativo trasformando ostacoli in momenti di crescita ed opportunità educative e professionalizzanti. Si è così costituita “La Compagnia dell’ Ombrello”.
È nata così, in modo naturale e spontaneo, l’idea di un progetto che sapesse unire competenze tecnico-manuali (escavatore a siringhe idropneumatiche) e capacità relazionali e comunicative (la compagnia dell’ombrello).
La compagnia dell’ombrello ha quindi dedicato parte della sua attività didattica complessiva alla costruzione vera e propria del prototipo meccanico di un escavatore a funzionamento idropneumatico, basato sul principio del torchio idraulico, precedentemente visionato sul web e progettato assieme ai relativi formatori.
La realizzazione del piccolo modellino di escavatore ha richiesto 5 fasi di lavorazione in officina e laboratori vari attraverso l’utilizzo di macchine utensili per svariati tipi di lavorazioni metalliche.
Attraverso questa esperienza gli allievi del corso hanno sperimentato il lavoro d’equipe, sviluppato attraverso la formazione ed il potenziamento di risorse individuali a favore del gruppo. Così come il progetto prevede che i bracci dell’escavatore e la benna si possano muovere grazie all’azione dell’acqua nelle siringhe che fungono da vere e proprie pompe a iniezione.
Questi successivi e differenti step d’officina sono stati organizzati e coordinati dal prof. M. Tioli, mentre in Informatica si procedeva, sotto la guida del prof. L. Cavallari, alla creazione di slides in Powerpoint a scopo illustrativo, che i ragazzi presenteranno tra l’altro in sede d’esame. Parallelamente nelle ore di Cultura veniva realizzata la stesura della sceneggiatura del futuro videoclip con opportuna dettagliata descrizione delle operazioni costruttive, sotto la guida del prof. G. Soscara.
Un progetto antidispersione che offre al mondo del lavoro una possibilità in più:
Il “saper fare” che arricchisce il “sapere” ed il “saper essere” aggiungendo nuove competenze professionali accanto a quelle più comunicative e relazionali. Il tutto completato da un mix di fresche competenze trasversali che, come ben sappiamo, sono un importante valore aggiunto per le aziende che cercano lavoratori sempre più “COMPETENTI” ma soprattutto trasversalmente sempre più “CAPACI”.
“Pratica-Mente un Capo-Lavoro”.